È tornato stamani nel suo studio al
primo piano di palazzo Spada, il sindaco di Terni, Leopoldo Di
Girolamo, da ieri in libertà dopo 21 giorni agli arresti
domiciliari nell'ambito dell'inchiesta della procura su presunte
irregolarità nell'affidamento di appalti comunali. Di Girolamo è
però in attesa della nota della prefettura che lo reintegrerà
formalmente nelle sue funzioni, quindi al momento non ha la
possibilità di firmare documenti o compiere altri atti che
riguardino espressamente il suo ruolo sindacale, ancora in capo
al vicesindaco, Francesca Malafoglia. Rispetto alle "decisioni
da assumere nell'interesse della città, l'idea - ha aggiunto il
sindaco - è quella di andare avanti, ma la decisione la
prenderemo insieme, con la maggioranza che, lealmente e in
maniera compatta, mi ha sostenuto in questi giorni".
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