Favoreggiamento, induzione e
sfruttamento della prostituzione: queste le accuse in base alle
quali i carabinieri di Spoleto hanno arrestato, nell'ambito
dell'operazione 'Pretty Woman', un operaio italiano e un romeno.
Era stato posto inizialmente ai domiciliari, nell'ambito della
stessa inchiesta, un albergatore della zona: ora per lui c'è
l'obbligo di firma. Secondo l'accusa i primi due procacciavano
clienti (80 quelli identificati) per la figlia di 26 anni (in
cura per una disabilità da deficit cognitivo) dell'operaio,
costretta a guadagnare ogni giorno tra i 100 e i 200 euro. "Un
contesto perverso", dicono i carabinieri. La giovane, che viveva
in uno stato di vera e propria sudditanza nei confronti del
padre e del romeno, del quale si era innamorata, è stata presa
in cura dai servizi sociali e ora si trova in una struttura
protetta.
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