''Trecento milioni di
euro sono stati 'mangiati' dalla faglia del terremoto''. Tanto
vale il ''brand'' dei Monti Sibillini, icona dell'economia
dell'intangibile fra Umbria e Marche, ''dove convivono piccole
aziende, imprese storiche, negozi di prossimità e agriturismi''.
A mixare dati economici e sguardo del narratore è un
manager-scrittore, Renato Mattioni, originario di Visso ma da
anni residente in Lombardia, dove è segretario della Camera di
commercio di Monza. Prima del terremoto aveva pubblicato un
libro sul ciauscolo, ''Non di solo pane'', prodotto top del
territorio del sisma, e ora dice che bisogna ''ricostruire la
vita intorno a quella filiera del 'chilometro utile', dalla
produzione agricola 'tracciata' a un'economia del tempo libero
di qualità. E ai prodotti bandiera''. Sono oltre 2 mila le
imprese fra Camerino e Visso, con 4 mila dipendenti: ''aziende
che negli ultimi 10 anni sono diminuite del 7%, ma con una media
del -20% nei comuni a ridosso della montagna''.
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