Dai catrami alle
muffe, dai sacchi ai gobbi, dai legni alle combustioni, dai
ferri alle plastiche, dai cretti ai cellotex fino al 'nero e
oro', i capolavori di Alberto Burri, padre dell'Informale, sono
in mostra a Città di Castello (sua città natale) da oggi al 6
gennaio, affiancati dalle opere degli artisti che lo ispirarono
e di quelli che furono influenzati dal suo linguaggio pittorico
rivoluzionario. Negli spazi immensi degli ex Essiccatoi (con
Palazzo Albizzini sede espositiva della Fondazione Burri) sono
riuniti i lavori, tra gli altri, di Rauschenberg, Pollock,
Twombly, de Kooning, Kiefer, Klein, Fontana, Afro, Rotella,
Mattiacci, per chiudere le celebrazioni del centenario della
nascita del maestro umbro documentando il clima straordinario in
cui era fiorita l'arte del secondo '900.
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