"Conosco bene il grido dell'uomo
nella tempesta del terremoto, perché anch'io ho gridato quel
giorno, il 26 settembre del '97, all'interno della Basilica
superiore di San Francesco, quando il sisma colpì Assisi e molti
comuni umbri e marchigiani. Poi - dopo quella lunghissima e
terribile scossa - cadde il silenzio, mentre la polvere
sollevata dalle volte cadute dall'alto riempiva la navata,
lasciando a terra i corpi di quattro fratelli e un pezzo di
storia dell'arte": comincia così una lunga riflessione del
direttore della rivista San Francesco (www.sanfrancesco.org),
dal titolo "Il grido dell'uomo, il silenzio di Dio".
"Francesco d'Assisi - dice - non spiega la sofferenza ma
incontrandola cambia il suo orizzonte. Da una vita per sé a una
vita per gli altri. E se il filosofo Camus, di fronte al dolore
dirà: non mi inginocchierò mai sotto questo Cielo di sofferenza,
noi, come figli di Francesco, ci inginocchiamo per lenire e dare
senso alla nostra vita".
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