Durante la notte la terra ha
continuato a tremare fra Lazio, Umbria e Marche, con un
centinaio di repliche a partire dalla mezzanotte, che portano il
numero complessivo a più di 300, secondo un'evoluzione che
rientra nella norma. "Finora le repliche si stanno susseguendo
in modo coerente con quanto prevedono i modelli teorici, ossia
secondo il processo che ci si aspetta immediatamente dopo una
scossa principale, ma non sappiamo se potranno avvenire scosse
più forti", ha detto il sismologo Massimo Cocco, dell'Istituto
Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv). Oltre la metà
delle scosse avvenute nella notte hanno colpito la zona di
Rieti, con una cinquantina di terremoti di magnitudo compresa
fra 2 e 3. La replica più forte, di magnitudo 4.5, alle 5:17,
avvertita in Umbria, ha colpito il Reatino. "Al momento - ha
osservato il sismologo - la situazione si sta evolvendo in modo
tale da indicare che la porzione di crosta terrestre più
interessata è quella compresa fra Amatrice a Sud e Norcia a
Nord".
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