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A 12 anni colpita da coetaneo per crocifisso al collo

Ragazza ferita a uscita scuola, aggressore di origine africana

Colpita con un pugno alla schiena da un coetaneo, perché al collo aveva una collanina con un crocifisso: è così che è finita all'ospedale, con una prognosi di 20 giorni, una dodicenne di Terni, studentessa di una scuola media della prima periferia cittadina. E' proprio all'uscita dall'istituto che, ieri mattina, è avvenuto l'episodio, in base a quanto hanno accertato i carabinieri, informati della vicenda dai genitori della ragazzina. Quest'ultima stava uscendo dalla scuola mano per la mano con la mamma, quando sarebbe stata raggiunta dal coetaneo, un ragazzino di origine africane, che prima di colpirla le avrebbe urlato alcune frasi di minaccia, intimandole di togliersi il crocifisso. E' stata la mamma della studentessa a bloccarlo, di fronte ad altri testimoni. La piccola è stata soccorsa dal 118 e portata in ospedale, dove le è stata riscontrata una contusione toracica. E' ancora sotto choc e avrebbe paura di tornare a scuola. Nei confronti dello studente, minore di 14 anni e quindi non punibile, non sono stati presi provvedimenti, anche se i genitori della vittima si sarebbero riservati di sporgere querela. I carabinieri stanno svolgendo gli accertamenti con il massimo della cautela, anche per non interferire con le istituzioni scolastiche. Sembra che il ragazzino frequentasse la prima media dell'istituto da una ventina di giorni, dopo essere arrivato in Italia per raggiungere il papà, che invece vive in zona da tempo. Non parlerebbe bene l'italiano e sempre secondo i carabinieri potrebbe aver ripetuto frasi sentite in un altro contesto, magari in tv. Già da qualche giorno prima del fatto avrebbe preso di mira la compagna, insultandola e aggredendola.

"E' un episodio molto grave, ma cerchiamo di non strumentalizzarlo" commenta l'assessore comunale alla Scuola, Carla Riccardi. Considerazioni analoghe dal vescovo di Terni, Giuseppe Piemontese, secondo il quale "prima di ogni giudizio è necessario capire come realmente sia avvenuto il fatto". Il presule lo definisce "un gesto certamente grave da stigmatizzare, che non va però né ingigantito né minimizzato". Sulla vicenda non sono mancate le reazioni politiche: "Il ragazzino, e i suoi parenti, vengano rispediti al loro Paese!!! Che bella integrazione..." è il commento postato su facebook dal segretario della Lega Matteo Salvini. "A casa nostra neanche i nostri figli sono più al sicuro rispetto all'intolleranza di chi pensa di venire in Italia e imporci la propria ideologia", ha scritto invece sullo stesso social network la presidente di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni.

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