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Terni, uccide la moglie e si costituisce

"Ho ucciso mia moglie": sarebbero state le prime parole del pensionato di 66 anni, quando si è presentato alla polizia penitenziaria

E' scaturito da un litigio per motivi passionali l'omicidio di Laura Livi, la donna di 36 anni uccisa in un'abitazione di Terni dal marito sessantaseienne, Franco Sorgenti. L'uomo si è poi recato al carcere della stessa città dove la polizia penitenziaria ha avvisato e fatto intervenire i carabinieri che conducono le indagini. A suo carico - riferiscono gli investigatori - verrà emesso un provvedimento di fermo per omicidio volontario (e non arrestato come si era appreso in un primo momento). L'uomo, pensionato, ex perito tecnico e dipendente Ast, intorno alle 1,30 di questa mattina ha confessato al pm di avere ucciso con diverse coltellate all'addome la moglie nella loro casa al sesto piano di un palazzo di viale Gramsci. Lo ha fatto dopo essersi presentato nel carcere di Sabbione dove ha raccontato di essere stato colto da un raptus dopo il litigio per motivi passionali.

Formalizzato dal sostituto procuratore Camilla Coraggio il provvedimento di fermo per omicidio. L'uomo è stato quindi condotto dai carabinieri dalla caserma dell'Arma di via Radice al carcere di vocabolo Sabbione. 

La coppia, legata ormai da quasi 20 anni ma sposata più recentemente, secondo quanto ricostruito dai militari del reparto operativo non andava d'accordo ormai da qualche tempo e non è escluso che la donna volesse lasciare il marito. L'omicidio - che non sarebbe stato pianificato - è avvenuto nell'abitazione, dove erano presenti anche le due figlie di due e sette anni della coppia, che dormivano però in camera e non si sono accorte di quanto stava accadendo in cucina. Almeno due le coltellate mortali sferrate dal pensionato, con un grande coltello da cucina con una lama di circa 30 centimetri. Subito dopo l'omicidio, in stato confusionale, il pensionato a bordo della proprio auto ha raggiunto il carcere, raccontando quanto successo. La polizia penitenziaria ha allora allertato il 112 che ha inviato una pattuglia in via Gramsci, trovando la donna ormai morta in terra. Per i militari la scena del delitto e la dinamica dei fatti sono "abbastanza chiare".

Un uomo "perbene e distinto, molto attento alla cura di sé", un padre "amorevole, come tanti altri": così vicini e conoscenti descrivono Franco Sorgenti, l'uomo che ha confessato di avere ucciso a coltellate la moglie di 36 anni, Laura Livi. Qualcuno racconta di aver sentito la notte scorsa delle urla. "Poi - dice una donna che abita nel palazzo di fronte - un improvviso silenzio. Allora abbiamo capito che era successo qualcosa, ma quando abbiamo chiamato i carabinieri, erano già qui". "Ho sentito dei rumori, come dei tacchi che camminavano" racconta un ragazzo che abita due piani sotto all'appartamento di via Gramsci teatro del delitto. "Lui sembrava una persona tanto per bene - aggiunge -, mai avremmo immaginato che potesse fare una cosa del genere". C'è molto stupore tra i vicini, che spesso vedevano moglie e marito giocare con le figlie nel quartiere o in terrazza. Anche ieri sera la donna, al ritorno dal lavoro, era in cortile con le piccole. La loro viene descritta come una coppia normale, contraddistinta dall'evidente differenza di età, ma comunque apparentemente serena. L'amore era nato negli anni '90 a Miranda, frazione di Terni dove entrambi allora abitavano e dove anche domenica scorsa erano stati visti, insieme alle figlie, per la tradizionale sagra. Nella piazza del borgo, oggi, si parlava solo della tragedia. "Non venivano spesso qui - dice un giovane del posto -, ma la loro storia tutti la ricordiamo. Lui si era separato quando aveva già due figli grandi dell'età di Laura e si era fidanzato con lei, che era ancora una ragazzina. Domenica li abbiamo visti, erano assolutamente normali. Una cosa del genere è inconcepibile".

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