In Alto Adige c'è "un immenso
potenziale rappresentato dal contatto tra la cultura tedesca e
quella italiana e sarebbe quindi importante che vi fosse
un'unica Consulta culturale in rappresentanza di tutta la
popolazione altoatesina". È il pensiero dell'assessore
provinciale alla cultura tedesca, Philipp Achammer, espresso
nell'ambito di #primotempo, il bilancio di metà mandato dei
componenti della giunta provinciale.
Per la cultura il ruolo di testimonial è stato affidato a
Sabine Gamper, storica dell'arte, educatrice, direttrice della
galleria Museo di Bolzano (2000 - 2008) e coordinatrice degli
eventi collaterali di Manifesta7.
Secondo Sabine Gamper "un aspetto positivo" dell'impostazione
data da Achammer è stato rappresentato dal fatto che tutti gli
interessati sono stati coinvolti nell'elaborazione della legge
provinciale sulla cultura. "È un processo impegnativo - ha detto
- ma che garantisce una maggiore sostenibilità ed un ampio
consenso al progetto nel suo complesso".
Per l'operatrice culturale, i contributi alla cultura non
vanno visti come una sorta di sovvenzione, ma come un vero e
proprio investimento nel futuro della nostra provincia. In
questo ambito vanno ulteriormente rafforzate le cooperazioni e
le sinergie tra le varie associazioni, anche in maniera
trasversale tra i gruppi linguistici. Altri aspetti da
sviluppare secondo Gamper sono il dialogo interculturale e la
messa in rete con l'estero.
Anche secondo Achammer, la cultura non va considerata come un
fattore di costo e gli investimenti nel campo della cultura
vanno intesi come investimenti in controtendenza che influenzano
in maniera significativa lo sviluppo della società. Il settore
della cultura di lingua tedesca, ha sottolineato l'assessore,
può oggi contare su di un bilancio complessivo di circa 35
milioni di euro nel quale rientrano anche le biblioteche ed il
servizio giovani.
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