"Dal mio primo giorno di carcere, ho
promesso a me stesso che l'esperienza sarebbe servita per
migliorarmi, dove crescere come persona. Mi sono messo da solo
in una realtà che non auguro a nessuno, e da cui intendo uscire
migliorato". Così, Abdelaaziz Aaamari, nel corso del convegno
multidisciplinare organizzato, presso il teatro San Marco di
Trento, dall'associazione di volontariato "Pesce di pace" di
Venezia. Quarantenne di origini marocchine, Aaamari sta
scontando nella casa circondariale di Trento una pena di otto
anni inflittagli per traffico di stupefacenti e sequestro di
persona. L'incontro, al quale hanno preso parte anche
l'arcivescovo di Trento Lauro Tisi, l'imam della Comunità
religiosa islamica italiana AbdAllah Mikai Mocci e il rabbino
capo della comunità ebraica di Verona e Vicenza Yosef R. Labi, è
stato promosso per presentare il libro "Mai più qui. La forza di
ricominciare", scritto da Aziz in carcere e pubblicato con i
disegni di alcuni studenti dell'Accademia delle belle arti di
Venezia.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA