(di Stefan Wallisch)
(ANSA) - BOZEN, 7 FEB - Tornare nella propria casa
d'infanzia, vedere ancora una volta il mare, ammirare il
tramonto sulle Dolomiti oppure semplicemente riabbracciare un
caro parente. Quando si avvicina la fine della vita, spesso
resta un ultimo desiderio, che però a causa della malattia
oppure per motivi logistici difficilmente può essere realizzato.
In Alto Adige da poco l'Ambulanza dei sogni esaudisce questi
desideri dei malati terminali.
Oggi è un grande giorno per suor Maria Cristina. Novanta
anni, 60 dei quali passati in monastero, vuole vedere ancora una
volta sua sorella, che vive in una casa di riposo a Lienz, in
Austria. Uno staff accompagnerà la religiosa durante questo
'ultimo' viaggio, che avviene su un'apposita ambulanza con delle
ali blu disegnate sulle portiere. Ali come quelle di un buon
angelo. "Collaboro come volontaria, perché mi piace aiutare la
gente", racconta Steffy. Suor Theresia, madre superiore del
convento bolzanino, apprezza molto l'iniziativa. "Noi - dice -
non saremmo stati in grado a realizzare il sogno della nostra
consorella".
Il progetto "Sogni e vai" è un'iniziativa comune tra
l'associazione provinciale di soccorso Croce Bianca e la Caritas
diocesana. Entrambe da anni lavorano con persone gravemente
malate. Il Servizio Hospice della Caritas accompagnandole
nell'ultima fase della loro vita, la Croce Bianca effettuando
servizi di trasporto infermi. Da ciò è nata l'idea di coniugare
la professionalità e l'esperienza di entrambe le organizzazioni
per iniziare insieme questo nuovo progetto.
Responsabile dell'Ambulanza dei sogni è Reinhard Mahlknecht.
"Siamo partiti da poche settimane e abbiamo ricevuto già
numerose richieste - racconta -, per alcune dobbiamo però
attendere la bella stagione per poterle realizzare". I desideri
hanno un filo rosso: il passato con i suoi ricordi e i suoi
legami personali. "C'è - spiega Mahlknecht - chi vuole tornare
dove è nato e cresciuto, altri vogliono riabbracciare un parente
che vive lontano". Il progetto "Sogni e vai" si rivolge a malati
di ogni età e il servizio è gratuito. Viene infatti finanziato
in gran parte grazie a offerte raccolte da Caritas e Croce
Bianca. Un sorriso di suor Maria Cristina svela la sua
felicità.(ANSA).