Da oggi il legno trentino può
vantare una carta di identità che consente di garantirne la
tracciabilità geografica, quindi certificarne la provenienza.
Questo grazie a un progetto di ricerca condotto dal centro di
ricerca Fondazione Edmund Mach, con il finanziamento della
Fondazione Caritro, i cui risultati sono stati presentati oggi a
Trento.
Si tratta del progetto Treti (Trentino Timber Isotopes),
sull'origine geografica dell'abete rosso in Trentino, che ha
previsto l'elaborazione di un metodo scientifico basato
sull'analisi dei rapporti isotopici (serve a stabilire se
oggetti chimicamente simili hanno provenienza diversa, ndr), già
utilizzato per alcuni alimenti, in grado di identificare la
provenienza, a livello di valle, del legname trentino. Questo
allo scopo di incentivare una filiera corta, di valorizzare il
prodotto locale e di avere la possibilità di controllo e di
ispezione della provenienza geografica dal basso, ovvero dal
consumatore finale.
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