"Anche il ricordo dei caduti
significa far passare davanti il volto di uomini che hanno
versato il proprio sangue sul campo di guerra. E pensando a
quella vita, potete avere la prova che l'ultima parola non ce
l'ha la morte, ma la morte è porta sulla luce. A volte, proprio
sul campo di battaglia, per il compagno che muore si scrive una
pagina bellissima di attenzione e di delicatezza". Così
l'arcivescovo di Trento, monsignor Lauro Tisi, che ha presieduto
al sacrario militare del cimitero di Trento la messa in memoria
dei caduti di tutte le guerre, nel giorno della commemorazione
dei defunti.
"A volte - ha esordito Tisi - pensiamo sia più facile
credere che non c'è nulla al di là della morte. Ma è solo la
reazione istintiva di gente che ha fretta e non ha tempo di
pensare. Perché, come succede in questi giorni, quando ti passa
davanti il volto di tuo padre, dell'amico, quando poni un fiore
sulla tomba dei tuoi cari, in quel momento emerge forte la
percezione che la persona che ti ha voluto bene c'è".
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