L'Aipo, l'associazione dei produttori
oleari del Triveneto (oltre 7.500 soci) è impegnata a esaminare
le cause che stanno portando alla distruzione della produzione
di olive anche nel Nordest d'Italia, con danni per decine di
migliaia di operatori di una filiera che vale oltre 60 milioni
di euro. Non è una novità di quest'anno la caduta anticipata
delle olive. Ma questa volta, come riferisce il direttore di
Aipo Enzo Gambin, "il fenomeno ha assunto connotati decisamente
gravi ed un comportamento diverso dagli anni precedenti". Da qui
l'esame dei dati fenologici e delle variabili ambientale e
meteorologiche". La conclusione è che le cause siano da imputare
prevalentemente a squilibri fisiologici legati alle evidenti e
mutate condizioni meteo che, sino ad ora, sono state
concomitanti con le fasi di fioritura ed allegazione.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA