Una cinquantina di dipendenti
dell'Associazione provinciale per i minori (Appm), circa un
terzo dei 150 complessivi, hanno manifestato oggi in Consiglio
provinciale a Trento nel corso di un presidio unitario
organizzato da Fenalt, Cgil e Cisl del Trentino.
La mobilitazione nasce dalla disdetta del contratto
collettivo provinciale di lavoro del personale, che porterà ad
un calo retributivo nell'ordine medio dell'11%, l'aumento delle
ore di lavoro da 36 a 38 e la diminuzione delle giornate di
ferie. "Questa manifestazione mi dispiace emotivamente, perché
in quarant'anni non siamo mai venuti un piazza", commenta l'ex
presidente e fondatore di Appm, Paolo Cavagnoli. "Ho parlato
questa mattina con il presidente Rossi, il quale mi ha detto che
ci assicurerà un intervento, come era stato fatto qualche anno
fa con Anffas". I sindacati hanno quindi incontrato il
presidente del Consiglio provinciale Bruno Dorigatti, i
capigruppo e l'assessore alla Salute, Luca Zeni.
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