L'andamento dell'epidemia dovuta al
virus Zika è stato determinato principalmente da fattori
climatici e legati alla mobilità umana.
Lo hanno stabilito i ricercatori della Fondazione Bruno
Kessler di Trento, Stefano Merler e Piero Poletti, in
collaborazione con la Fondazione Isi di Torino e le università
Northeastern di Boston, della Florida e di Washington. I
risultati sono stati pubblicati sull'ultimo numero della rivista
Proceedings of the national academy of sciences.
"Per quanto riguarda il futuro dell'epidemia - spiega Merler
- è probabile che l'incidenza cali notevolmente, seguendo
l'evoluzione tipica verso lo stato endemico di altre malattie
trasmesse dalle zanzare Aedes, come Dengue o Chikungunya". Le
stime del numero d'infezioni sono molto eterogenee: la
percentuale di casi nella popolazione varia dal 5% in Messico al
49% ad Haiti. La percentuale di casi in Brasile è stimata
attorno al 18%, con un numero di casi di microcefalia neonatale
che varia da 1300 a 6200.
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