L'efficacia dei social media
nell'ambito degli studi cognitivi sul linguaggio è migliore
rispetto a libri, riviste e sottotitoli di programmi televisivi.
Una tesi misurata e confermata sulla rivista scientifica
'Cognitive Science' in un articolo di due ricercatori del Centro
interdipartimentale mente e cervello (Cimec) dell'Università di
Trento in collaborazione con Facebook.
Per i ricercatori, individuare quali siano le parole che
utilizziamo di più è fondamentale nel valutare la velocità con
la quale riconosciamo ciò che viene detto. Più le parole sono
frequenti, più saremo rapidi nell'elaborazione. Lo studio -
condotto da Marco Marelli, già assegnista di ricerca del Cimec,
ora ricercatore all'Università di Ghent, e da Amac Herdağdelen,
ricercatore per Facebook - ha dimostrato come i social
permettano di ottenere risultati migliori rispetto alle fonti
classiche: più rappresentativi della velocità di elaborazione
delle parole scritte rispetto a libri, riviste e sottotitoli di
programmi televisivi.
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