"Trento capitale della cultura una
trovata elettorale". A ipotizzarlo sono i consiglieri comunali
della Lega Nord del Trentino in un'interrogazione.
Spiegando di avere appreso dai mezzi d'informazione e dalla
Commissione cultura del 20 giugno della candidatura, visti i
tempi stretti, che hanno impedito di informare prima il
Consiglio, "il dubbio sorge - affermano - dal momento che il
2018 non è un anno proprio anonimo. Ci saranno le elezioni
politiche e provinciali, e la candidatura a 'Capitale della
Cultura' gioverebbe di un milione di euro da parte di Roma per
l'organizzazione di eventi, che potrebbero essere utilizzati
nella nostra città in modo indiretto per una campagna elettorale
a supporto di un determinato gruppo politico".
"È inoltre noto - aggiungono - che il 2017 e il 2019 sono già
assegnati rispettivamente a Pistoia e Matera, quindi preclusi
alla città di Trento". Interrogano dunque per sapere le ragioni
della candidatura, perché la scelta del 2018 e non del 2020,
"anno sicuramente meno incisivo per le sorti della Provincia e
del Paese, poiché vi sarebbero 'solo' le elezioni
amministrative", quando sarebbe prevista l'erogazione dei fondi
ministeriali, a quali iniziative sarebbe collegato e quanto
costerà al Comune, al netto del contributo ministeriale.
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