Il testo di riforma del credito
cooperativo approvato dal Governo "non è esattamente quello che
il mondo cooperativo si aspettava". Lo afferma il presidente
della Cooperazione Trentina Giorgio Fracalossi.
"Il testo riprende in buona misura la proposta di autoriforma
presentata alcuni mesi fa da Federcasse" - dice Fracalossi - ma
una norma "inserita nelle ultime ore" preoccupai vertici del
credito cooperativo: è la possibilità per le Bcc o Casse Rurali
più grandi, con oltre duecento milioni di riserve, di non
aderire alla nuova Capogruppo e trasformarsi in spa senza
perdere interamente il proprio patrimonio. "A determinate
condizioni, quindi, - osserva Fracalossi - possono cadere sia il
vincolo di obbligatorietà di adesione, che il principio cardine
di una cooperativa, ovvero la indivisibilità delle riserve. Il
testo del Decreto prevede solo un'imposta straordinaria del 20%
sul patrimonio per affrancarsi dal sistema cooperativo e
trasformare le Bcc in spa".
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