Il pesce freschissimo, a miglio zero, tracciato e sicuro, è il protagonista del weekend di 'Tutti a poppa', festival del pesce in programma tra sabato 21 e domenica 22 maggio a Porto Santo Stefano (Grosseto). L'iniziativa, promossa dall'amministrazione comunale, dall'Ente Palio marinaro dell'Argentario, da Coldiretti impresa pesca e dalla Pesca di Campagna amica, consentirà di mangiare il pesce appena catturato dai pescatori, stando seduti di fronte alle imbarcazioni ancorate al porto tornate dalla battuta di pesca.
Il festival, spiega Coldiretti, porta "al centro del piatto la filosofia della pesca e del consumo 'local' proponendo alcuni dei piatti più famosi della tradizione marinara come il risotto alla pescatore e la paranza cucinati con gli ingredienti 'poveri' del mare. Una risposta al moltiplicarsi dei casi di frodi e alle importazioni di pesce: due pesci su tre consumati in Italia provengono dall'estero", come nel caso del Pangasio del Mekong venduto come cernia o la lenguata senegalese commercializzata come sogliola. O ancora il polpo del Vietnam spacciato per nostrano, lo squalo smeriglio venduto come pesce spada, il pesce ghiaccio al posto del bianchetto, il pagro invece del dentice rosa o le vongole turche e i gamberetti targati Cina, Argentina o Vietnam. Frodi che nel solo 2015, aggiunge sempre Coldiretti, solo nel 2015 "sono aumentate di oltre 5 volte con il valore dei sequestri dei prodotti effettuati dai carabinieri dei Nas in aumento del 454% in un anno".
"Coldiretti - spiega Tulio Marcelli, presidente dell'associazione in Toscana - si sta battendo anche i controlli sull'etichettatura e la completezza dell'informazione anche nella filiera del mare. Così come per i prodotti della terra e del nostro paniere agroalimentare, dobbiamo applicare gli stessi principi di trasparenza, tracciabilità e qualità ai prodotti freschi valorizzando le specie marine tipiche del nostro mare". Il progetto di Coldiretti per la valorizzazione delle imprese e del pescato Made in Italy passa attraverso la rete di Campagna amica a cui, si spiega, "hanno già aderito numerosi pescherecci toscani che vendono direttamente ai mercati settimanali e i progetti di riorganizzazione ed il potenziamento della filiera dalla barca al consumatore come il progetto 'Pesce nella Rete' per favorire la commercializzazione del pescato locale". "L'obiettivo è rilanciare la filiera del pesce Made in Tuscany - commenta Antonio De Concilio, direttore Coldiretti Toscana - partendo dai pescherecci. Stiamo costruendo le infrastrutture e la rete per fare incontrare ogni giorno i nostri pescatori con i consumatori, i canali commerciali ed i ristoratori".
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