(ANSA) - FIRENZE, 29 LUG - Sul fronte dell'occupazione il
secondo trimestre del 2014 per certi aspetti ricalca il
precedente con un forte miglioramento congiunturale delle
assunzioni programmate dalle imprese di industria e servizi, con
un passaggio da 2.440 a 3.640. Lo sottolinea il rapporto
Excelsior del secondo trimestre 2014 per la provincia di Firenze
reso noto dalla Camera di commercio di Firenze. Rispetto al
medesimo trimestre del 2013 in cui vi era stato un netto effetto
stagionale, si registra una diminuzione del 9%; anche il dato
annualizzato delle assunzioni previste risulta inferiore a
quanto registrato al secondo trimestre 2013 (-13,1%). Segno che
l'uscita dalla crisi è ancora lontana.
Il valore annualizzato riporta circa 10mila e 400 assunzioni
totali, con una perdita del 3,4% rispetto al precedente
trimestre e del 13,1% nei confronti del secondo trimestre del
2013. Continua dunque ad andare avanti l'assestamento
verso il basso della domanda di lavoro. Il calo più marcato nel
settore terziario (-9,4% in un anno; industria -9%). L'effetto
stagionale è stato di minore intensità per questo secondo
trimestre del 2014 rispetto al 2013. In un anno
sono aumentate le assunzioni nel comparto commerciale (da 440 a
690 unità) mentre nel settore turistico, che è quello che ha
alimentato la stagionalità in questo periodo, si registra un
calo maggiore (da 1.820 a 1.240unità). Aumenta fortemente il
grado di flessibilità in entrata caratterizzante la domanda di
lavoro delle imprese private con una riduzione della quota di
lavoratori standard a tempo indeterminato (da 28,7% a 17,4%), un
calo del lavoro a termine vero e proprio (da 34,8% a 24,4%) ma
con un netto aumento dei rapporti di lavoro stagionali (da 23,1%
a 48,4%) quota ben più elevata di quanto registrato nel secondo
trimestre del 2013 (37%).
La quota di figure di difficile reperimento rimane sempre
piuttosto bassa e si riduce ancora passando dall'11,4% al 9,4%
con probabile aumento delle file dei disoccupati. Le figure di
difficile reperimento dovrebbero trovarsi nel
tessileabbigliamento (27,1%) comparto metalmeccanico (23,9%), ma
anche nei servizi turistici (9,7%); il livello di esperienza
richiesto scende dal 60% al 56,5% mentre continua a salire,
seppur moderatamente, la quota di lavoratori immigrati (da 10,3%
a 12,2%) con riferimento ad operatori addetti al settore dei
servizi alla persona e nel comparto edile. La fase di incertezza
in cui si trova anche l'economia locale porta le imprese a
limitare le assunzioni di giovani, la cui quota si attenua (da
34,1% a 27,4%); si riduce anche il peso dei lavoratori
maggiormente specializzati (da 21,4% a 15,6%) e con titolo di
studio elevato (da 16,9% a 9,6%).
Tra le figure maggiormente richieste si segnalano cuochi e
camerieri (28,6%) insieme alla prevalenza di personale
qualificato nelle attività commerciali (15,7%). Tuttavia le
difficoltà di reperimento riguardano operai specializzati nel
tessile abbigliamento (28,8%).