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Terrorismo:italiana rapita in Algeria 2011,Islam non c'entra

Terrorismo:italiana rapita in Algeria 2011,Islam non c'entra

Testimonianza Maria Sandra Mariani a Parlamento europeo

BRUXELLES, 27 aprile 2017, 15:57

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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La sua storia aveva tenuto l'Italia col fiato sospeso per più di un anno. Rapita il 2 febbraio 2011 dal gruppo terrorista legato ad Al Qaeda presente in Algeria, Maria Sandra Mariani era stata e liberata dopo più di 14 mesi di prigionia, il 17 aprile 2012. La sua testimonianza è stata la più forte fra quelle raccolte nel documentario 'Sahel & Sahara Connexions' sui movimenti terroristici del Nord Africa, proiettato al Parlamento europeo. E' la prima volta che la donna di San Casciano Val di Pesa (Firenze) racconta la sua esperienza in un film-documentario.
    "Mi interessava far vedere l'interesse che sta dietro al terrorismo, che non è solo prelevare ostaggi ma un traffico illegale dove la religione non c'entra nulla", ha spiegato Mariani. "Sfortunatamente sono qui per aver vissuto un'esperienza che non avrei voluto", ha detto davanti a una sala gremita, "le nazioni non hanno dato molta importanza" al terrorismo nel Sahel, "e questo mi ha fatto paura, perché si tratta di piccoli gruppi ben organizzati che non lasciano nulla al caso". "Dietro alle migrazioni di oggi ci sono sempre loro", i terroristi e la criminalità organizzata, è convinta Mariani, "certo le persone scappano da Paesi dove c'è la guerra, ma dietro c'è altro". "Durante la mia prigionia vedevo arrivare ragazzi nuovi, reclutati in villaggi sperduti nel deserto che non avevano mai visto una donna straniera", ha raccontato Mariani, "li affascinava avere un'arma o un telefonino, quindi bisogna prima di tutto aiutare la popolazione", anche "perché i terroristi davano loro uno stipendio". La Federazione africana in Toscana sta ora lavorando per poter portare l'esperienza raccontata nel documentario anche in Regione e al Parlamento italiano.
   

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