Se l'Europa non decide "di
credere nelle città in questa fase di crisi economica, politica
e sociale", "rischia di morire definitivamente". È il monito
lanciato dal sindaco di Firenze Dario Nardella, che oggi,
insieme ai sindaci di Venezia e Bologna e a tre commissari
europei, ha partecipato a un dibattito organizzato dalla rete
Eurocities sul futuro dell'Europa e la lotta a populismo. "Credo
che le città siano al centro delle principali sfide del nostro
tempo", ha detto Nardella, secondo il quale il ruolo delle città
"è quello di aiutare le istituzioni Ue a promuovere i valori
fondamentali europei" "attraverso un contatto diretto con i
cittadini". Le persone "percepiscono l'Europa come qualcosa di
lontano, un'istituzione molto burocratizzata, autoreferenziale,
che non incide sul loro futuro", quindi va affrontato "un
deficit di comunicazione e di partecipazione", ha detto il
sindaco intervenendo all'evento che si è svolto nella sede del
Comitato europeo delle Regioni. Nardella ha allora proposto una
serie di idee per rilanciare l'Ue: potenziare il budget europeo
per lo sviluppo delle infrastrutture urbane, rivedere l'uso del
Fondo sociale europeo per renderlo meno rigido e più efficiente,
aumentare l'aiuto verso i Paesi mediterranei, e creare un
dialogo tra le autorità locali e i rappresentanti delle
istituzioni europee. "L'obiettivo finale deve essere l'elezione
diretta del presidente della Commissione Ue", ha chiarito il
primo cittadino.
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