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Fondi Ue:Rossi,continuare politiche coesione anche dopo 2020

Fondi Ue:Rossi,continuare politiche coesione anche dopo 2020

Condizionalità su solidarietà,scorporo investimenti su obiettivi

BRUXELLES, 18 novembre 2016, 20:41

Redazione ANSA

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Le politiche di coesione Ue devono continuare anche dopo il 2020, al contrario di quanto chiedono alcuni stati membri, possibilmente con caratteristiche nuove come la condizionalità legata al rispetto di solidarietà e diritti, ma soprattutto lo scorporo dei cofinanziamenti dal Patto per quei progetti mirati a realizzare gli obiettivi Ue. E' la riflessione del presidente della Toscana Enrico Rossi, dopo aver partecipato a un incontro a Bruxelles organizzato dall'Italia sul nuovo settennato dei fondi strutturali che si aprirà nel 2021. "E' confortante che il governo italiano abbia confermato che per noi le politiche di coesione sono una politica costitutiva dell'identità europea, e quindi il nostro Paese, rispetto ad altri che puntano a superarli, è convinto" della necessità di mantenerle. Non solo. Tra le nuove idee circolate, "è interessante che la condizionalità si voglia legare anche al rispetto dello stato di diritto e delle politiche di solidarietà" come quelle sui migranti.
    Soprattutto, però, ha lanciato l'idea Rossi, "è importante concentrare le risorse europee sulla realizzazione degli obiettivi Ue", portando a esempio quanto fatto dalla Toscana per il 2014-2020 che ha utilizzato "tutte le risorse" europee per gli obiettivi della Strategia Europa 2020. In quest'ottica, ha spiegato il presidente della Regione, "diventa fondamentale togliere dal Patto i cofinanziamenti di quei Paesi e Regioni che adottano la strategia europea", che per esempio per la sola Toscana consentirebbe di liberare 80mln di euro l'anno. E questa, ha sottolineato, "è una richiesta molto più solida piuttosto che chiedere una generica flessibilità". Altra richiesta di Rossi, che il fondo Efsi per il Piano Juncker e quello per le infrastrutture Cef "siano congiunte in un'unica governance a cui possano partecipare anche le Regioni", e che siano quindi collegati alle politiche di coesione. Ulteriore nodo, "bisogna dotare l'Ue di risorse proprie", come la Tobin Tax o i nuovi 5 euro per l'ingresso nell'area Schengen, perché possa "fare politiche innovative". Punto di partenza, però, è "spendere bene" i fondi 2014-2020: da qui l'invito perché "il governo si attivi" per sostenere quelle regioni che rischiano di "non rispettare la tabella di marcia". E sul negoziato in corso per la revisione del bilancio 2014-2020 dove il governo ha minacciato il veto, Rossi ammonisce: "va bene discutere dei temi europei, ma attenti a non tirare la corda altrimenti si corre il rischio di lanciare la volata alle voci populiste".
   

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