(ANSA) - BRUXELLES, 20 MAR - Colorare i tessuti in maniera
ecologica: a centrare l'obiettivo è il processo messo a punto
dal progetto Biscol, guidato dall'Università di Siena. Costato
oltre un milione e mezzo di euro, Biscol si è chiuso ad agosto
del 2013 ed è stato cofinanziato dal programma europeo
Eco-innovation, che ha coinvolto quattro Pmi e due centri di
ricerca fra Italia, Belgio e Turchia.
Secondo le stime del progetto, l'impronta ecologica del nuovo
eco-processo, che va dal pretrattamento del tessuto al prodotto
finale, risulta meno della metà rispetto a quella del processo
di tintura tradizionale, estremamente inquinante, e dimezza
anche i costi di produzione. "Abbiamo cercato di sostituire le
varie fasi del processo, tenendo conto dell'impatto dal punto di
vista ambientale e della sicurezza lavoratori" spiega Rebecca
Pogni, docente del dipartimento di biotecnologie, chimica e
farmacia dell'Università di Siena e coordinatrice di Biscol.
"Con Biscol abbiamo sperimentato - aggiunge Pogni - diverse
tecniche. Una si basa sull'uso della tecnologia al plasma:
completamente a secco, risparmia acqua, energia e sostanze
chimiche. Poi sono stati prodotti biocoloranti "per via
enzimatica", un'altra procedura che riduce l'impiego di sostanze
inquinanti".
Dopo questa esperienza "l'idea è di aprire uno "spinoff"
accademico per l'impiego di procedure di sintesi con enzimi
anche in altri ambiti oltre ai coloranti per tessili, come la
farmaceutica, la cosmetica o il settore alimentare" afferma
Pogni. (ANSA).