Marina Abramović
sarà proclamata Accademica d'Onore dall'Accademia di Belle Arti
di Carrara. Il direttore Luciano Massari, insieme all'intero
consiglio accademico, hanno assegnato alla performer serba
l'alto merito dell'ente che annovera tra gli illustri
predecessori Antonio Canova e John Flaxman e - rilanciato negli
anni recenti - Maurizio Cattelan insieme a Massimo Bottura
(2018) e Jeff Koons (2019). La cerimonia di consegna del
diploma si terrà il 23 giugno alle ore 18,00, in modalità mista.
Davanti al direttore Massari, il presidente Antonio Passa, il
consiglio accademico i docenti e gli studenti che saranno
presenti nell'Aula Magna dell'Accademia, Abramović terrà una
lectio magistralis da New York in diretta online. La laudatio è
affidata al curatore e critico d'arte Fabio Cavallucci. Set e
organizzazione della regia sono di Carmine Fornari con il
supporto tecnico di Elmar Giacummo. L'artista risponderà poi
alle domande degli studenti. "E' la prima volta nella storia
dell'Accademia che questa onorificenza viene assegnata a una
donna.- sottolinea il direttore Massari- L'Accademia è stata
fondata 250 anni fa per volontà di Maria Teresa Cybo-Malaspina,
e per opera di altre due sovrane, Elisa Bonaparte e Maria
Beatrice D'Este, ha raggiunto fama e sviluppo, dunque le donne
sono state centrali nella nostra storia ma ancora non c'era
stata un'iniziativa in tal senso e questa sarà la prima di una
lunga serie".Abramović, aggiunge Passa, "è una delle artiste più
importanti del mondo. Siamo orgogliosi che entri a far parte
della nostra Accademia. La sua opera ha influenzato giovani
artisti e istituzioni, università e accademie di belle arti
esercitando un'azione determinante sui modelli di indagine della
pratica artistica". L'artista, spiegano dall'Accademia di
Carrara, "è stata scelta per gli alti meriti nell'ambito
dell'arte, in quanto artefice di una ricerca svolta
principalmente su sé stessa che mira a condurre il corpo e la
mente ai limiti estremi, ma anche abile ad attraversare i
linguaggi contemporanei, che ha allargato i confini delle arti".
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