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Le Università di Trento e di Firenze contro il deep fake

Le Università di Trento e di Firenze contro il deep fake

Rilevare in rete contenuti multimediali manipolati e diffamatori

TRENTO, 27 ottobre 2020, 11:22

Redazione ANSA

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Le Università di Trento e di Firenze contro il deep fake, cioè la manipolazione di video e di immagini tramite tecniche avanzate di intelligenza artificiale, usati soprattutto per creare falsi di persone molto note, che possono dare luogo a truffe, casi di revenge porn, cyberbullismo o altri crimini informatici. Il progetto si chiama Unchained (Uncovering media manipulation chains through container and content detectable traces) e ha l'obiettivo di rilevare in rete contenuti multimediali manipolati e potenzialmente diffamatori e la loro tracciabilità. È stato finanziato dalla Darpa, agenzia governativa del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti incaricata dello sviluppo di nuove tecnologie, in un bando sull'utilizzo dell'intelligenza artificiale nel contrasto ai raggiri (AI Explorations Reverse Engineering Deceptions).
    Trento porta soprattutto le competenze maturate nell'analisi del viso umano e del segnale e si concentra quindi sul contenuto, mentre l'Università di Firenze dà il proprio contributo con l'analisi del formato. L'unità di ricerca dell'Università di Trento è guidata da Giulia Boato, professoressa del Dipartimento di Ingegneria e Scienza dell'Informazione dell'Ateneo: "Il nostro lavoro consiste nello sviluppare algoritmi, basati sia su analisi statistiche sia su paradigmi di deep-learning, adatti a scandagliare e ripercorrere tutta la catena del dato multimediale. L'investigazione forense ha bisogno della ricostruzione complessiva. Solo così possiamo dare un supporto ai servizi di intelligence, per la polizia postale e per tutti gli attori preposti a tracciare contenuti falsi e malevoli", spiega.
   

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