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Maschere sonore a museo Marini a Firenze

Maschere sonore a museo Marini a Firenze

Mostra-installazione Avital fa dialogare artigiani e tecnologia

FIRENZE, 03 ottobre 2019, 18:44

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Una mostra-installazione multisensoriale che mette in dialogo maestranze artigianali e nuove tecnologie: è quanto propone 'Nephilìm - una moltitudine di maschere sonore' dell'artista e compositore israeliano Yuval Avital, allestita nel museo Marino Marini di Firenze. Il percorso espositivo, una sorta di viaggio onirico aperto al pubblico dal 5 ottobre al 30 dicembre, si snoda interamente all'interno della cripta sotterranea nella quale sono state posizionate 60 maschere, ideate da Avital e realizzate da 24 maestri artigiani toscani con materiali come cuoio, pelle, cartapesta, piume, bronzo, vetro, ceramica, legno. La bocca delle maschere, inoltre, funge da altoparlante che emette un suono arcaico registrato da Avital e dagli artigiani.

 "E' stato un progetto lungo un anno - ha spiegato Avital - fatto di molta ricerca, di collaborazione tra artista e bottega, in un'unione rinascimentale. Ho avuto il grandissimo privilegio di lavorare con alcuni dei più grandi artigiani viventi perché l'eccellenza toscana è un'eccellenza mondiale. E' stata un'esperienza bellissima, un dialogo di grande amore, di curiosità, di creatività, di sapienza che ha portato a risultati unici nel senso che ogni maschera è per me un capolavoro". La presidente del museo Marino Marini, Patrizia Asproni, ha sottolineato che "con questo progetto abbiamo ricreato il senso della bottega". Tra gli artigiani, Duccio Mazzanti, di Mazzanti Piume, ha detto che "avere a che fare con qualcuno che punta solamente sulla bellezza, sull'estetica, sulla genialità e non sul commercio è meraviglioso". Infine il vicepresidente di Oma Giovanni Fossi ha raccontato che "gli artigiani sono rimasti prima stupefatti e poi completamente coinvolti dal progetto e innamorati dell'artista", mentre Giovanni Lamioni, presidente Artex, ho sottolineato che la "mostra coniuga in maniera straordinaria innovazione e tradizione".
   

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