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'Fuori dal buio', detenuti raccontano

'Fuori dal buio', detenuti raccontano

Curato da Cecilia Marzotti, esperienza nel carcere di Siena

FIRENZE, 07 maggio 2019, 11:06

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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'Coraggio' e 'sogno' sono due delle parole che più ricorrono in 'Fuori dal buio' (ed. Futura, 2019, 111 pp, 12 euro) frutto del lavoro del gruppo di scrittura collettiva della Casa Circondariale di Siena, guidato dalla giornalista Cecilia Marzotti. Il 'coraggio', come spiega la curatrice, è quello che hanno avuto i 7 uomini (il più giovane ha 26 anni, il più anziano 64) che hanno deciso di cimentarsi in questo lavoro, ma anche quello di detenuti che hanno raccontato loro stessi, le esperienze più dolorose e difficili, fino agli "sbagli" che li hanno portati a essere ora richiusi tra le mura di una cella. 'Sogno', che nella storia è pure il nome della trattoria dove i protagonisti si incontrano, è quello per il quale vivono in carcere, ma anche le esperienze passate, quando immaginavano una vita diversa. Nelle pagine c'è il 'vissuto' di ciascuno, i nomi sono di fantasia ma le esperienze no, di chi nonostante tutto alla fine ha voglia di cantare con Antonello Venditti: "che fantastica cosa è la vita".
   

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