Stavano lavorando all'interno di
un cantiere edile per la ristrutturazione di una villa lungo la
fascia costiera dell'Argentario, ma i due operai stranieri non
avevano alcun documento per poter essere impiegati. E' quanto
scoperto dalla guardia di finanza di Porto Santo Stefano
(Grosseto), durante un'attività di controllo del territorio in
materia di prevenzione e contrasto al lavoro al nero e
irregolare.
I due operai, di nazionalità rumena e tunisina, erano intenti
a lavorare, privi di qualsiasi regolarizzazione formale del
rapporto di lavoro, sia sotto il profilo contributivo che
assicurativo. Il datore di lavoro, un imprenditore edile, è
stato pertanto segnalato all'Ispettorato territoriale del
lavoro, con l'obbligo di regolarizzare i lavoratori per il
periodo di lavoro prestato "in nero" e nei suoi confronti è
stata comminata una sanzione che può arrivare a un massimo di
9.000 euro per ciascun operaio. Proposta anche la sospensione
dell'attività imprenditoriale del cantiere.
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