"Questa Chiesa, dal bambino di
Betlemme è chiamata a misurarsi con il nuovo che avanza. Per chi
guida la cosa pubblica noi preghiamo stanotte che la lezione del
presepe sia di ispirazione forte. Dio salva, ma a noi chiede di
cambiare il cuore e trasformare l'arroganza in sentimenti di
pace e di concordia". Lo ha detto nell'omelia della messa di
Natale il vescovo di Arezzo, Cortona e Sansepolcro Riccardo
Fontana. "Tra le prove della vita, di questo mondo globalizzato,
vi è la tentazione dell'indifferenza, del rifugiarsi nel
privato, del pensare a sé - ha aggiunto -. Ma un bambino che
nasce, soprattutto il Bambino Gesù, è fonte di gioia e ci
coinvolge. L'idea di Dio che molti si sono costruiti fin
dall'infanzia rischia di non corrispondere al Dio vero della
Bibbia". Per il vescovo, "forse come i pastori del presepio,
dobbiamo anche noi ritrovare l'umiltà di costruire e non
distruggere, di parlare alle coscienze e non all'istinto".
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