La tragedia del Moby Prince che il 10
aprile 1991 si scontrò con la petroliera Agip Abruzzo causando
140 morti non è riconducibile "alla presenza della nebbia e alla
condotta colposa avuta dal comando del traghetto". Lo evidenzia
la commissione d'inchiesta nella sua relazione conclusiva
presentata oggi dal presidente Silvio Lai (Pd). La relazione
definisce "carente e condizionata da diversi fattori esterni"
l'indagine della procura di Livorno. Ritiene che la petroliera
"si trovasse in zona di divieto di ancoraggio' e che il Moby
Prince abbia avuto un'alterazione nella rotta di navigazione.
Quanto ai soccorsi, alcuni passeggeri -secondo la commissione-
potevano essere salvati ma durante le ore cruciali "la
Capitaneria di porto apparve del tutto incapace di coordinare
un'azione di soccorso"'.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA