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Toscana

  • Livorno, il vescovo: 'Senza delibere solo chiacchiere'. Nogarin: 'Non è sua competenza'

Livorno, il vescovo: 'Senza delibere solo chiacchiere'. Nogarin: 'Non è sua competenza'

E' polemica nel giorno dei funerali. Papa Francesco: 'Vicinanza a quanti soffrono per l'alluvione'

E' polemica tra il vescovo di Livorno e il sindaco Filippo Nogarin, nel giorno dei funerali delle vittime dell'alluvione. "Si è fatta subito una riunione di giunta per cambiare queste cose? Si sono fatte subito delle delibere? Altrimenti si fanno chiacchiere", ha detto il vescovo Simone Giusti parlando ai giornalisti. La risposta del primo cittadino di Livorno - diretta proprio a Giusti - non si è fatta aspettare: "Dovrebbe occuparsi delle anime delle persone. Invece questo vescovo si occupa di cose che non sono di sua competenza".

"Non serve perdersi nelle polemiche, le polemiche non fanno resuscitare le persone. Cambiamo i protocolli, vediamo di modificare ciò che c'è da modificare e fare ciò che si deve fare perché quello che è accaduto non accada più: ci sarà bisogno di un sistema di allarme per avvisare la gente", aveva detto il vescovo, chiedendosi: "Chi doveva gridare di uscire alla gente? Chi doveva avvertire? Devo dare ragione al ministro Galletti, è cambiato il clima. E chi non accetta il cambiamento climatico è 'sonato', come si dice a Livorno". "Ma alla domanda: sono stati cambiati? Si è fatta subito una riunione di giunta per cambiare queste cose? Si sono fatte subito delle delibere? Altrimenti si fanno chiacchiere, chiacchiere, chiacchiere e la gente continua a morire", ha inoltre detto il vescovo alle telecamere de La Vita in Diretta. "Credo che ciascuno di noi cerchi di fare del suo meglio, ma io sostengo questa tesi: è inutile stare ad arrampicarsi sulle polemiche, perché le polemiche non fanno resuscitare queste persone. Noi dobbiamo cercare di evitare che queste cose accadano", ha aggiunto. Rispondendo a un giornalista che gli chiedeva di chi fosse la colpa della morte della morte del piccolo Filippo Ramacciotti, il vescovo ha poi risposto: "Sta alla procura che ha aperto un'inchiesta accertarlo. Ho grande fiducia nel procuratore che conosco, e mi auguro che faccia alla svelta".

"Noi in realtà - ha detto Filippo Nogarin - abbiamo fatto tantissime cose da tre giorni a questa parte. Stiamo tenendo in piedi concretamente una macchina di emergenza che ha ricevuto i complimenti dei vertici nazionali della protezione civile, dimostrando che non solo la macchina amministrativa c'è ma che la città ha un cuore enorme e dopo essere stata colpita da una calamità naturale sta cercando di rimettersi in piedi in tempi record". "Non mi sembra che possa recriminare qualcosa a me - ha concluso il sindaco - o alla giunta o al gruppo di maggioranza, qualcosa di differente rispetto a quello che abbiamo già fatto. Rimando al mittente questo comportamento che per certi versi mi lascia perplesso".

"Se la burocrazia con le sue terribili leggi inerziali, non cede il passo a pronti interventi di riassetto idrologico del nostro territorio a partire da Montenero e Valle Benedetta, potremo presto rivedere un'alba piangente come quella del 10 settembre", aveva anche detto il vescovo di Livorno nell'omelia ai funerali in Duomo delle quattro vittime della famiglia Ramacciotti. "Ma il torrente e la pioggia esagerata sono i colpevoli? Ma ciò non doveva succedere - ha detto Giusti -, l'invaso era stato costruito proprio lì perché si riteneva impossibile potesse esondare". "L'uomo crede di poter tutto prevedere ma sovente si trova davanti all'imprevedibile e tutto ciò purtroppo non è privo di conseguenze: quanto dolore oggi e per chissà quanti anni e in quante persone. Con umiltà e forte determinazione questa protervia umana deve cedere il passo all'umiltà e a concreti piani di evacuazione per aree a rischio esondazione".

"Rivolgo il mio pensiero ed esprimo la mia spirituale vicinanza - ha detto il Papa in udienza generale - a quanti soffrono a causa dell' alluvione che ha colpito il territorio di Livorno. Preghiamo per i morti, i feriti, per i rispettivi familiari e per quanti sono nella prova". Papa Francesco aveva ricordato le vittime del maltempo in Italia anche durante il volo di ritorno dalla Colombia, lunedì scorso.

Continuano operazioni di soccorso, funerali delle vittime in forma privata - Mentre Livorno sta cercando di tornare lentamente alla normalità, nel giorno in cui, per volontà delle rispettive famiglie si sono svolti in forma strettamente privata in varie chiese della città i funerali delle vittime dell'alluvione, continuano senza sosta le operazioni di soccorso dei volontari e delle squadre dei vigili del fuoco. Riguardo al lavoro dei vigili del fuoco, quelli arrivati da Marche e Emilia Romagna, in totale 27, sono stati sostituiti con personale proveniente dai comandi della regione; assieme al personale del comando di Livorno stanno intervenendo squadre da Firenze, Grosseto, Lucca e Pistoia: in totale stanno operando 80 uomini che nelle ultime 24 ore hanno terminato 41 interventi, 143 quelli in attesa. Gli interventi rimasti, sia a Pisa sia a Livorno, sono quelli più complicati. Il comando regionale rende anche noto che durante l'emergenza maltempo a Pisa e poi a Livorno è stato messo praticamente in attività il Mocra (Modulo operativo contrasto rischio acquatico) che rappresenta l'evoluzione del sistema delle colonne mobili dei vigili del fuoco: è stato attivato alle 1,30 del 10 settembre e ha operato fino alle 16 della stessa giornata "effettuando numerose operazioni di soccorso". Mocra deriva dall'esperienza maturata dalla partecipazione di specialisti della direzione regionale Toscana ai maggiori eventi alluvionali in ambito regionale e nazionale.

Bocelli dedica Ave Maria a vittime alluvione - Andrea Bocelli sul palco del 'Verdi' di Pisa per un concerto eseguito per la prima volta sotto la direzione di un robot. Un appuntamento unico nel suo genere che il tenore di Lajatico ha aperto con l'Ave Maria di Schubert per rendere omaggio, accompagnato al violino da Brad Repp, alle vittime dell'alluvione di Livorno.

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