Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Biennale,artista toscana omaggia Palmira

Biennale,artista toscana omaggia Palmira

Quattro opere di Franca Pisani nel padiglione della Siria

FIRENZE, 26 aprile 2017, 17:00

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

L'artista toscana Franca Pisani è tra i protagonisti dell'omaggio a Palmira tributato nell'ambito della 57/a Biennale di Venezia nel padiglione della Siria dal 13 maggio al 26 novembre. Insieme a quelle di altri sette artisti, le opere di Franca Pisani saranno alla mostra intitolata "Everybody admires Palmyra's greatness", curata del direttore del Museo di Damasco, Emad Kashout. Franca Pisani, grossetana di nascita e che vive e lavora a Pietrasanta, ha partecipato alla Biennale nel 2009 e nel 2011. L'artista porterà in Laguna quattro opere: la doppia versione de L'albero di pietra; un'opera dal titolo Tadmor in pergamena di grandi dimensioni; Archeosegno, scultura in marmo statuario - proveniente dalla cava del Monte Altissimo, sulle Apuane, scoperta da Michelangelo nel 1517 e che doveva servire per "cavare" i materiali per la facciata della Basilica di San Lorenzo a Firenze - realizzata con una tecnica grazie alla quale il materiale lapideo pare perdere la sua rigidità per assumere forme "morbide".
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza