Un traffico di rapaci tra Marche e
Toscana è stato stroncato dal Gruppo Carabinieri Forestale di
Pesaro Urbino. I pulli, piccoli di rapace, venivano prelevati
direttamente dal nido per essere poi rivenduti illecitamente. Si
tratta di pulli di falco pellegrino, noto per la velocità e
capace di raggiungere in picchiata, durante la caccia, la
velocità di quasi 300 km orari. Quattro gli indagati, a cui è
stato notificato dalla Procura di Pesaro l'avviso di conclusione
delle indagini, avviate la primavera scorsa nel territorio di
Urbino e di Arezzo, nell'ambito di una più vasta campagna
antibracconaggio. I bracconieri sono indagati per diverse
violazioni alla legge n. 157 del 1992 sulla tutela della fauna
omeoterma e il prelievo venatorio. Il prelievo dei rapaci nei
nidi rappresenta un atto criminoso sotto diversi profili, dal
benessere animale fino alla compromissione dell'equilibrio
ambientale. Non escluse violazioni della Cites (commercio
internazionale animali).
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