Gli avvocati, i parenti e le stesse
anziane vittime dei maltrattamenti avvenuti nella residenza
sanitaria assistita di Narnali, a Prato, dove nel luglio
dell'anno scorso la polizia era intervenuta per fermare le
vessazioni di parte del personale verso i pazienti, si sono
visti recapitare un assegno circolare da 87 euro ed una lettera
di scuse. Ad inviarli è stata una dei 10 operatori sociosanitari
rinviati a giudizio con 3 infermieri. L'assegno è accompagnato
da un messaggio di scuse e una spiegazione sull'entità, piccola,
della cifra. "Con la presente preciso che la modesta somma è
frutto della vendita dell'unico bene della sottoscritta,
l'autovettura, poiché sono disoccupata e non ho alcuna forma di
sostentamento. Chiedo perdono a lei personalmente - scrive la
donna - e alla sua famiglia per quanto da me commesso pur
sapendo che né le scuse né l'esigua somma possono risarcire il
grave danno da me causato". Dalla vendita dell'auto ha ricavato
circa 1.400 euro. Per lei il pm ha chiesto 3 anni e 10 mesi.
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