"Interruzioni volontarie di
gravidanza in regime di libera professione, con tariffe che
vanno dagli 800 ai 1500 euro ad intervento: è quello che avviene
in alcune strutture ospedaliere della Toscana, in cui il diritto
all'aborto non è totalmente garantito all'interno del percorso
pubblico, come invece sarebbe previsto dalla legge 194 del
1978". Lo affermano i consiglieri regionali di Sì Toscana a
sinistra Paolo Sarti e Tommaso Fattori (capogruppo). "E' odioso
far cassa sulla 'pelle delle donne' che compiono una scelta
spesso difficile e dolorosa - aggiungono in una nota -,
introducendo un'insopportabile distinzione di censo tra chi può
pagarsi il servizio in tempi brevi e la maggior parte della
popolazione. Senza contare che il 40% dell'utenza è straniera,
si tratta quindi di donne che non possono permettersi di pagare
per abortire".
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