"Da ora in poi potremo parlare di una via italiana all'arte contemporanea". Con queste parole la presidente della Fondazione Pecci Irene Sanesi ha battezzato stamane la preview della mostra che celebra la riapertura del Centro per l'arte contemporanea a Prato, a distanza di 28 anni dell'inaugurazione del museo e dopo tre anni di lavori. Sono circa 14,4 i milioni di euro spesi per il nuovo e avveniristico Centro, con, tra l'altro, la costruzione del nuovo edificio anulare dorato, simile alla forma di un'astronave, ideato dall'architetto olandese Maurice Nio.
Domani il museo sarà riaperto al pubblico con l'inaugurazione della mostra 'La fine del mondo', che si estende per tutti i 3.000 metri quadrati dell'edificio e che riunisce le opere di oltre 50 artisti internazionali. Il direttore Fabio Cavallucci ha sottolineato la varietà delle arti che il nuovo museo propone: "dal cinema alla danza passando per la musica". Il nuovo Centro sarà aperto anche la sera fino alle 23.
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