Gli Uffizi sono sotto organico e per
il direttore Eike Schmidt "la risposta è certo in un incremento
di personale, ma, ancora più importante, sarà 'rivoluzionare' il
concetto di vigilanza". Secondo Schmidt "la vigilanza nella sale
come funziona adesso è ottocentesca: ci si siede e si guardano
le persone passare. Occorre passare alla 'sorveglianza attiva',
che negli altri musei internazionali c'e' già: i custodi si
muovono, 'pattugliano' aree o opere più delicate, 'presidiano'
in movimento gli spazi di loro competenza". In arrivo anche un
piano taglia-code che dovrebbe far sentire i suoi effetti
maggiori nel 2018 grazie alla collaborazione con il dipartimento
di informatica dell'Università dell'Aquila che, spiega Schmidt,
"ci sta consentendo di elaborare un vero e proprio modello
sociologico e gestionale del museo, sulla base dei flussi di
visitatori e delle loro abitudini, così come accade per altri
spazi affollati come aeroporti, ospedali, stazioni: nessuno però
lo ha mai sperimentato sui musei".
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