Per il collegio del riesame di
Firenze gli indizi indicati nell'ordinanza del gip di Livorno,
con cui l'infermiera dell'ospedale di Piombino Fausta Bonino fu
arrestata in carcere per la morte di 14 pazienti, non sono
connotati "da gravità, precisione e concordanza". Così le
motivazioni con cui Fausta Bonino è poi stata scarcerata dal
tribunale del riesame che parla, invece, di "insussistenza della
gravità indiziaria". Anche le intercettazioni telefoniche, per i
giudici del riesame, "comunque non sono in alcun modo rilevanti
posto che la Bonino era consapevole di essere intercettata". Da
esse "traspare a momenti un senso di impotenza, la sensazione di
accerchiamento, la rabbia per essere stata sacrificata dalle
colleghe". Infine per otto decessi "non vi sono riscontri
ematochimici" che confermino che siano stati causati dalla
somministrazione di eparina.
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