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24 luglio, 18:03 Spettacolo

Mo: Noa, "Abu Mazen vuole la pace, Netanyahu no"

L'artista: "Prego per avere nuovo governo"

"Il processo di pace come un parto: un dolore immenso da cui nasce la vita": così Noa immagina, o meglio sogna, l'epilogo dei conflitti in Medio Oriente. In un'intervista video ad ANSA.IT la cantante israeliana, di origine yemenita, rivela di avere simpatia per il leader palestinese Abu Mazen, incontrato di recente a Ramallah, e di avere invece poca fiducia nel suo premier, Benyamin Netanyahu.

"Credo che Abu Mazen voglia veramente la pace con Israele, ma purtroppo non posso dire lo stesso del mio primo ministro", dice la cantante, prima di presentare il suo nuovo album 'Love medicine'. Amatissima anche in Italia, soprattutto per la sua interpretazione di 'Beautiful that way' (dal film 'La vita è bella', tre Premi Oscar), Noa ha prestato anche servizio militare obbligatorio per due anni in Israele. Stamattina era all'aeroporto di Tel Aviv, in partenza per Roma, con il marito e i tre figli, tra sirene di allarme e forti esplosioni.

"Sensazioni terribili, soprattutto per i bambini. Nella notte - racconta - almeno tre momenti di grande paura". Quello che si augura è che ci sia presto un rinnovamento ai vertici del governo israeliano con l'intenzione seria di avviare un processo di pace. Il balletto di illusione e delusione, anche dopo la storica visita a Papa Francesco in Vaticano da parte di Abu Mazen e Shimon Peres, è paragonato da Noa ad "un triste tango" al quale la sua terra è abituata da tempo. Spiega meglio il concetto: "Per noi è quasi normale - racconta - trovarci in mezzo al caos, alle sirene, alle tragedie. Poi arrivano la calma, le parole, la speranza... E poi ricomincia la paura". Dice di trovarsi in accordo "su tutto" con Abu Mazen: "E' serio e dice cose interessanti". E' invece critica verso il suo premier Benyamin Netanyahu: "Il primo ministro israeliano - dichiara senza mezzi termini - non sta lavorando per la pace. Dobbiamo cambiare le cose. Prego perche' possiamo avere un governo nuovo che desidera la pace e spero che, se questo avverrà, in quel momento anche i palestinesi abbiano le stesse intenzioni".

In Medio Oriente "la religione fa danni perchè spinge a guardare le cose in maniera irrazionale: bianco o nero" ma "c'è molta gente che lavora sempre e pazientemente contro la violenza, senza gloria e senza sensazionalismo. Io amo queste persone, sono i miei eroi - spiega Noa - e finché ci sono loro, io so che la pace è possibile". Anche Papa Francesco è una figura per lei rassicurante. "Mi piace molto", conclude, con gli occhi scuri grandi pieni di serenità e, nonostante tutto, di ottimismo.

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