"Voglio dedicare questo concerto alla grande cantante Emy Winehouse". Così Lou Reed, durante le malinconiche note di "Ecstasy", ha voluto dare il suo tributo alla star scomparsa, davanti al pubblico dell'Auditorium di Roma. Le parole del cantautore americano sono state seguite da un lungo applauso. La voce di Lou Reed, anche lui con un passato tra droga e esaurimenti nervosi, si aggiunge a quella di molti dei grandi nomi della musica e dello spettacolo mondiale, che hanno voluto esprimere ammirazione per l'interprete londinese. Grande accoglienza per l'ex leader dei Velvet Underground, accompagnato da una band di nove elementi tra cui un sassofono e un violino, ha spaziato soprattutto nella sua produzione anni '70 tra successi e pezzi meno noti. Applausi al via con ''Who Loves The Sun", per proseguire poi con altri brani tra i quali "Senselessly Cruel", la cover di John Lennon "Mother" e "Sunday Morning". La tappa romana di Lou Reed, 69 anni, è l'ultima delle otto italiane del suo tour europeo che si chiuderà domani a Lione.