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Breivik, 5 anni fa la mattanza che scovolse la Norvegia

L'estremista di destra che uccise, con due attentati, 77 persone

Anders Behering Breivik, l'estremista di destra di 33 anni, il 22 luglio 2011 sconvolse la Norvegia con due attentati che uccisero otto persone nel centro di Oslo e 69 nel campo estivo dei giovani laburisti a Utoya, un'isoletta a una trentina di chilometri a ovest della capitale.

Aveva pianificato tutto con estrema cura, aveva acquistato i componenti per costruire l'ordigno da far deflagrare nel cuore del Regieringskvartalet, il 'quartiere del governo' a poche centinaia di metri dal Parlamento. E li aveva assemblati in una fattoria in mezzo alla campagna affittata solo tre mesi prima, il 17 aprile.

Un attentato di 'depistaggio' che doveva servire (e cosi' e' stato) ad attirare gli uomini dell'antiterrorismo e i soldati dell'esercito nel cuore della capitale norvegese, senza prestare attenzione a quell'uomo vestito da poliziotto che si dirigeva verso Utoya, dove 650 giovani attivisti del Partito laburista erano riuniti per il tradizionale appuntamento estivo per una vacanza di formazione.

La bomba di Oslo e' esplosa alle 15.26: otto i morti (sette subito, uno dopo alcuni giorni in ospedale), numerosi i feriti. Mentre si rafforzavano le misure di sicurezza in tutti i luoghi del potere e i membri della famiglia reale venivano portati al sicuro, Breivik si stava gia' dirigendo verso Utoya. Quando e' arrivato, poco meno di tre ore dopo l'esplosione a Oslo, ha subito eliminato l'unico agente armato che c'era sull'isolotto. Poi ha sparato per oltre un'ora e mezza contro ragazze e ragazzi indifesi, che tentavano di nascondersi o fuggire buttandosi in mare, o rimanevano pietrificati a implorare pieta' di fronte a qualcosa che non potevano capire.

L'assassino si e' arreso alla polizia senza opporre resistenza quando si e' reso conto di non avere piu' vie d'uscita. Ma dal suo primo sparo era passata un'ora e mezza e i dodici ettari di abeti e betulle erano ormai trasformati in un inferno disseminato di cadaveri.

Il killer di Utoya ha contnuato a provocare lo Stato e mostrare disprezzo per le 77 vittime che uccise nel 2011.

Breivik, che e' stato condannato a 21 anni di carcere, lo scorso anno, ha fatto causa allo stato norvegese denunciando "condizioni di detenzione inumane" 

Nell'aprile del 2016, la corte, presieduta dalla giudice Helen Andenaes Sekulic, gli ha dato ragione su questo punto, decidendo che le autorità dovranno al terrorista un indennizzo di 330mila corone norvegesi, cioè circa 35mila euro, per i cinque anni trascorsi in stretto isolamento.

'Lottero' fino alla morte per il nazismo' , ha dichiarato Breivik entrando in aula,  e dopo aver salutato i suoi avvocati con il saluto nazista.

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