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Felicità Aru, ogni giorno buono per la 'rosa'

Felicità Aru, ogni giorno buono per la 'rosa'

Contador: "Ancora una botta, spero non comprometta la mia corsa"

22 maggio 2015, 20:00

Redazione ANSA

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98th Giro d 'Italia: 13th stage: Montecchio Maggiore-Jesolo - RIPRODUZIONE RISERVATA

98th Giro d 'Italia: 13th stage: Montecchio Maggiore-Jesolo - RIPRODUZIONE RISERVATA
98th Giro d 'Italia: 13th stage: Montecchio Maggiore-Jesolo - RIPRODUZIONE RISERVATA

La prima maglia rosa, forse, immaginava di indossarla in quota, dopo una fuga e un arrivo in solitaria, a braccia alzate, non in una fredda giornata di fine maggio, sotto la pioggia, dopo una caduta evitata per un pelo. Una maglia rosa per caso, ma non casuale, indossata nel giorno sbagliato. Meno propizio. "Per me è ugualmente una grande emozione - ammette Aru - per la quale devo ringraziare una grande squadra come l'Astana. Non c'è un giorno sbagliato, ogni momento è buono per indossare la maglia rosa al Giro d'Italia. Ieri è stata una giornata difficile per me, ma oggi stavo meglio. Ringrazio i compagni, perché mi hanno permesso di trovarmi davanti mentre si verificava la caduta. Io sono riuscito a evitarla e in quel momento ho pensato solo a tagliare il traguardo. Il resto l'ho appreso dopo. E' stata una giornata durissima, il percorso era piatto, ma pieno di rotatorie, era facile scivolare e rovinare tutto in un attimo, ho cercato di restare sempre davanti proprio per evitare contrattempi. Ho dovuto pedalare a tutta, perché la media era altissima".

Aru adesso è proiettato alla cronometro di domani che di certo non lo favorisce: il sardo non è uno specialista delle corse contro il tempo, cercherà di limitare i danni in vista dell'ultima settimana caratterizzata dalle grandi salite. "Ho provato il percorso una sola volta, ma il preparatore Slongo, che abita nei paraggi, l'ha visionato e studiato, me l'ha spiegato praticamente metro per metro. In ogni caso, quella di domani sarà una giornata dura, una tappa molto importante, che va affrontata a tutta, senza pause. Durante l'inverno ho lavorato molto sulle cronometro, ma questa è diversa da tutte le altre. Partirò per ultimo? Non cambia niente". Anche con la maglia rosa addosso, Aru pensa a rimanere con i piedi ben saldi a terra.

"Così come non mi ero depresso ieri, non mi esalto oggi - afferma il 'Tamburino sardo -: in una competizione da valutare e focalizzare nell'arco di tre settimane possono capitare a tutti le giornate-no, quel che conta è non demoralizzarsi. Non posso però nascondere la mia soddisfazione, la felicità per essere diventato leader del Giro. Per me era un sogno". "Ormai sono convinto, l'esperienza lo insegna: giornate apparentemente innocue come quella di oggi possono diventare molto pericolose, più delle tappe quelle in montagna. Oggi lo stress, la paura di cadere e la pioggia hanno reso tutto più complicato", conclude il nuovo leader. Dalla felicità di Aru alla gioia di Modolo. Il corridore della Lampre Merida ci aveva provato a Fiuggi e solo oggi è riuscito a prendersi la vittoria allo sprint. "E' il successo più bello, lo aspettavo da tempo - racconta Modolo -. Devo ringraziare Richeze e Ferrari, che hanno fatto un lavoro perfetto". Alberto Contador, finito nuovamente a terra dopo Castiglione della Pescaia, è preoccupato per una botta alla gamba sinistra. "Metterò il ghiaccio, spero non mi crei problemi - le parole dello spagnolo - già la cronometro per me sarebbe stata difficile per via dei problemi che ho avuto alla spalla. Spero di non compromettere la mia corsa".

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