(di Francesco Gallo)
(ANSA) ROMA 11 OTT - "Cosa ho portato ad Hollywood? Il mio
sguardo amorale, ovvero quello di fare un racconto che va
diritto allo scopo al di là del bene e del male, un tipo di film
che negli States raramente si produce". Così Stefano Sollima
parla di 'Soldado', sequel pieno di ritmo e violenza di
'Sicario' in sala dal 18 ottobre con 01 in oltre 400 copie.
La mission di Sollima, regista di 'Suburra', non era facile.
Quella di fare non solo il suo primo film americano, ma anche un
credibile sequel del film cult di Denis Villeneuve del 2015, ma
l'autore romano che ha avuto il suo exploit con la serie Sky
'Romanzo criminale' non ha avuto paura e il box office Usa lo ha
premiato. Al suo esordio Soldado è partito più che bene con 19
milioni di dollari contro i 12 di Sicario e attualmente è a 73
milioni di dollari. Thriller-action con Benicio Del Toro e Josh
Brolin , pieno di armi, sparatorie, elicotteri da guerra che
fanno giri di valzer sul deserto, agenti Cia, cartelli messicani
infiltrati dentro la polizia di Stato, non si può dire che
questo film manchi di attualità diviso, come è, tra confini da
difendere, in questo caso quelli tra Texas e Messico, emigrati
da sfruttare e terrorismo islamico (la migrazione, si vede in
Soldado, è un veicolo per il terrorismo religioso).
Nel film si racconta la lotta al narcotraffico resa ancora più
dura da quando i cartelli hanno iniziato a trasportare
terroristi attraverso il confine. Per combattere questa guerra,
l'agente federale Brolin dovrà unire le forze con il misterioso
Benicio Del Toro che ha un'unica mission: quella di far entrare
in guerra i cartelli messicani l'uno contro l'altro. Per
riuscirci Del Toro coinvolgerà in un rapimento una ragazzina,
figlia di uno dei più potenti boss messicani, alla quale
inevitabilmente si affezionerà.
"Non non farò il sequel del sequel - spiega Sollima oggi a Roma
- non mi piace fare due volte lo stesso film. Se dovessi rifarlo
non farei comunque un sequel, ma un altro film con il mio
sguardo". Lavorare negli Usa? "Per me è stata soprattutto una
vacanza che non escludo rifarei. Un regista a Hollywood,rispetto
all'Europa, non ha il controllo creativo del suo film fino alla
fine - dice -. Ma in compenso ha un sacco di giocattoli. Un
esempio: in una scena vuoi un altro elicottero e ti danno un
altro elicottero".
Il cinema per Sollima, che sta ultimando per la tv (una
produzione Cattleya per Sky) ZeroZeroZero dal romanzo-inchiesta
di Roberto Saviano - resta quello della sala: "Negli Usa è
ancora così, è un evento. Le sale sono straordinarie, ti sdrai,
spegni il telefono e condividi il film".
Frase cult del film piena di attualità, quella che dice un
agente della Cia: "Il vero grande affare dei cartelli messicani
oggi non è più la droga, ma l'emigrazione clandestina. Queste
persone non devi curarle, non rischi nulla e, se va male,
ritentano".
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