Con la morte di Carlo Vanzina, che si
è spento oggi nella sua Roma all'età di 67 anni, dopo la recente
scomparsa di Vittorio Taviani, si spezza un'altra coppia di
fratelli-autori del cinema italiano. Di corporatura minuta,
gentile, inossidato in un look da pariolino anni Settanta, Carlo
e il fratello Enrico erano figli d'arte di papà Steno autore di
film cult come 'Un americano a Roma', vero insuperabile
archetipo della commedia d'autore, con Alberto Sordi alle prese
con gli spaghetti e con un virtuale coccodrillo nella Marana.
Regista, sceneggiatore e produttore, insieme al fratello
Enrico che si è dedicato più alla scrittura, nato a Roma il 13
marzo del 1951, Carlo è vissuto nel mondo del cinema fin
dall'infanzia (già a un anno era il piccolo Filippo in 'Totò e
le donne' diretto dal padre). Ma del fatto di essere stato
favorito, per le sue origini, nella carriera nel mondo del
cinema non si vergognava affatto. Anzi ad ogni occasione
ricordava, riconoscente, la figura del padre e il fatto che
nella sua casa fossero passati tutti: personaggi come Totò, Ugo
Tognazzi, Mario Monicelli, Ennio Flaiano, Mario Camerini e Dino
Risi.
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