Nato nel '43, anno di grazia per la musica e tra gli iscritti
all'anagrafe in quei 12 mesi, ci sono Keith Richards (dicembre),
Janis Joplin, George Harrison, Roger Waters, Jim Morrison, Lucio
Battisti e Lucio Dalla.
Se si fosse costretti a riassumere in poche parole la vicenda
del front man (e non solo) dei Rolling Stones si dovrebbe dire
che si tratta della storia di un uomo baciato dalla grazia.
Cresciuto in quel meraviglioso laboratorio creativo che e' stata
la Swingin' London, Mick Jagger si e' imposto come uno dei piu'
clamorosi e coinvolgenti sex symbol della storia.
Animato da una determinazione feroce e da un carisma debordante,
ha praticamente inventato la figura del cantante dalla
sessualita' sfrontata e ambigua, sfruttando i trucchi del
mestiere "rubati" alla sua amica Tina Turner (i passetti di
danza) quando gli Stones giravano gli Stati Uniti come spalla di
Ike & Tina.
Insieme al suo amico-nemico Keith Richards, per anni ha
incarnato la faccia cattiva del rock'n'roll, quasi una diretta
incarnazione di quella "Sympathy For The Devil" che, non per
niente, e' uno dei brani preferiti di Martin Scorsese. Poi,
certo, ha guidato la trasformazione dei Rolling Stones in una
perfetta macchina spettacolare che mette in scena il suo mito.
Ma se, soprattutto negli anni '80 e '90, quando la deriva
tossica di Richards, aveva messo a repentaglio la sopravvivenza
della band, i Rolling Stones non si sono dissolti e' per merito
suo. Piu' volte ha provato a mettere in pista la carriera
solista ma ha inanellato flop e delusioni. Anche come attore non
e' che le cose siano andate molto meglio. Vuol dire che perfino
a Mick Jagger non sempre puo' andare tutto bene.
Da tempo, e a ragione, Jagger conduce l'esistenza della leggenda
vivente. Parlano per lui amori leggendari come quello con
Marianne Faithfull, i matrimoni con Bianca e Jerry Hall, le voci
sul flirt con David Bowie, eccessi e trasgressioni, una
biografia incredibile che invano ha tentato di raccogliere in un
libro (in un'occasione ha restituito l'anticipo milionario in
dollari, si intende).
I suoi colleghi gli devono molto perche' gli Stones (e il merito
e' suo) sono stati la band che ha di fatto inventato il concetto
attuale di tourne'e negli stadi, con il merchandising e gli
sponsor, i primi ad aver un consulente finanziario (altro
personaggio da romanzo). E' quasi superfluo ricordare che il
logo degli Stones e' uno dei marchi piu' conosciuti della storia
della musica. Se Jagger e' Jagger e' comunque grazie al fatto
che ha scritto e cantato un repertorio straordinario, scritto e
prodotto album che sono pagine fondamentali non solo della
storia, ma della leggenda. E non c'e' dubbio che in un'ipotetica
classifica dei piu' grandi performer di sempre uno dei primi tre
posti sia suo.
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