"Ho visto le proteste ieri, ma
se non sbaglio abbiamo appena avuto un'elezione"! Perché queste
persone non hanno votato? Le celebrità fanno male alla causa".
Così Donald Trump su Twitter dopo le proteste in tutto il mondo
alla 'Marcia delle donne contro il suo insediamento. "Wow, i
dati sugli ascolti televisivi sono appena usciti: 31 milioni di
persone hanno visto l'inaugurazione, 11 milioni in più rispetto
ai buoni ascolti di 4 anni fa!", aggiunge Trump.Sono 2,5 milioni
i manifestanti in tutto il mondo che hanno aderito alla marcia
delle donne organizzata nelle principali capitali contro
l'insediamento di Donald Trump. Lo riferiscono gli organizzatori
del Womens March.
Una marea umana a Washington per la 'marcia delle donne', una
mobilitazione nata da un'idea lanciata su Facebook e diventata
un evento storico con centinaia di migliaia di persone che, nel
primo giorno dell'amministrazione Trump, si sono riversate nella
capitale per far sentire la propria voce, per dare forma alla
protesta contro un presidente che "non ci rappresenta", dicono.
E il messaggio e' forte e chiaro nella mobilitazione che ha
pochi precedenti, al punto che l'organizzazione dell'evento e'
costretta a cambiare i piani all'improvviso per gestire l'enorme
partecipazione, oltre ogni aspettativa. E quando la marcia parte
cambia anche il tragitto: si va verso la Casa Bianca.
Si parla di oltre 500 mila persone come un fiume in piena lungo
le principali arterie della citta'. Un'onda rosa che nella
protesta adesso sembra inarrestabile. Ma ci sono tutti i colori
dell'America in questa massa umana, ci sono tutte le
generazioni, ci sono gli uomini scesi in piazza da "alleati"
delle donne, ci sono famiglie intere, con bambini piccoli. Ci
sono i padri e le figlie. I nonni e i nipoti. C'e' chi ha
guidato per dieci ore per essere qui. Chi e' arrivato in treno o
in bus. E per tutta la mattinata i vagoni della metropolitana
hanno viaggiato pienissimi.
Qualcuno ha cominciato a scandire slogan e intonare canti fin
da li', nonostante la calca. Alle fermate designate per la
manifestazione scendono tutti e alzano subito i cartelli: Black
Lives Matter, R-E-S-P-E-C-T, "I diritti delle donne sono diritti
umani", "La diversità rende l'America grande ADESSO!". Sono tra
le migliaia di messaggi, dai piu' classici ai piu' creativi. E
non si contano i pussyhat, i cappellini rosa nati da un'idea di
due amiche californiane e diventati simbolo della protesta. Li
indossano anche i moltissimi uomini che marciano con le mogli,
le figlie, le amiche, le sorelle. Il perche' lo spiega all'ANSA
Michael Mcewen del Maryland: "Mi ha portato in piazza oggi il
desiderio, da uomo, di essere un alleato delle donne. Non sono
qui per guidare questa marcia, non sono io il protagonista, ma
sono qui per difendere il rispetto dei diritti di tutti".
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