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DAGLI ARCHIVI DELL'ANSA - Ali-Frazier e il match piu' duro della boxe

Era il primo ottobre del 1975 quando a Manila Muhammed Ali vinse su Joe Frazier

DAGLI ARCHIVI DELL'ANSA - NOTIZIA DELL'8 NOVEMBRE 2011

QUEL GANCIO AD ALI, E 'SMOKIN' DIVENTO' MITO

Quel gancio sinistro, che 40 anni fa spedi' al tappeto Muhammad Ali lo fece entrare nel mito. Ma fu anche la sua condanna. Perche' innesco' una reazione a catena, con la rivincita e la 'bella' di Manila, il vero ''match del secolo''. Dopo quell'incontro Joe Frazier, morto a 76 anni a Filadelfia per un tumore al fegato, non fu piu' lo stesso. Un incontro brutale, uno dei piu' violenti nella storia della boxe. Al termine lui e' Ali finirono entrambi in ospedale. A riportare i danni piu' seri fu proprio 'Smokin Joe'. Anche se per qualcuno i sintomi del morbo di Parkinson che affligge oggi Ali sarebbero iniziati allora. Da quella terribile giornata di violenza entrambi ammisero di essersi sentiti vicini alla morte. Da allora ormai sono passati 36 anni, un'eternita'. Frazier combatte' al solito come un leone fino alla quattordicesima ripresa, ma all'ultimo gong rimase seduto con il viso sconvolto. Ma la sua leggenda si era gia' accesa perche' il ricordo delle tre sfide tra i due campioni ha fatto la storia del pugilato. Indimenticabile l'emozione del primo incontro al Madison Square Garden di New York, quello anche della sfida tra Benvenuti e Griffith, l'8 marzo 1971. L'ultimo round fu il piu' emozionante: gancio portentoso di Frazier ed Ali ando' al tappeto, si rialzo' stordito ma riusci' comunque a finire la gara. Al verdetto finale fu "Smoking Joe" a vincere, per verdetto unanime (144-142, 144-141 e 146-139).

La rivincita a New York il 28 gennaio 1974 fu meno avvincente e si concluse con la vittoria ai punti di Ali. Ma e' l'ultimo il match che e' entrato nella leggenda. Era l'1 ottobre 1975, il 'Thrilla in Manila' per molti rimane il match piu' bello in assoluto fra i pesi massimi nella storia del pugilato. Ali era l'idolo dei neri e 'ribelle' che si era rifiutato di andare in Vietnam, che sul ring danzava e davanti alle telecamere non stava mai zitto. Era ''il piu' grande''. L'altro 'Smokin' Joe' di umilissime origini, oro olimpico a Tokyo come l'ex Cassius Clay a Roma quattro anni prima, tranquillo fuori dal ring quanto cattivo dentro, potente e autore di ko spettacolari al punto di farsi amare perfino dai banchieri di Wall Street. Un vero 'carro armato', una furia che avanzava sempre, come Marciano o Tyson. Proprio per questo prima dell'incontro il campione in carica, 'The Greatest', lo accuso' di ''essersi messo al soldo dei bianchi''. Ali-Frazier a Manila fu davvero un thriller, come da slogan inventato da Don King, Che cosa fu quell'incontro lo spiego' alla fine Ali, che pure aveva vinto: ''E' stato quanto di piu' vicino alla morte''. Frazier venne fatto rimanere all'angolo dai suoi all'inizio della 15/a ed ultima ripresa: Joe era stremato, una maschera di sangue, distrutto dai jab dell'avversario che gli avevano 'chiuso' gli occhi. Ma al limite e oltre era arrivato anche l'uomo che prima della conversione all'Islam si chiamava Cassius Clay, non proprio il prototipo del campione umile, che pero' quella volta ammise: ''Se Joe non si fosse ritirato, non so se avrei potuto continuare''.

Quel combattimento fu brutale che Ferdie Pacheco, il medico di Muhammad Ali, si convinse che alla base del morbo di Parkinson che ancora oggi tormenta la vita del Campione dei campioni ci furono i danni cerebrali riportati sul ring di Manila, per i colpi, in particolare quei ganci di sinistro, che Frazier scaglio' sul rivale. ''Lui mi pensa, ogni giorno quando scende dal letto mi pensa'', ha detto molti anni dopo lo stesso Frazier per sostenere che Pacheco aveva ragione. Ma quello fu anche la sua fine. Nel 1976 provo' a prendere la rivincita su Foreman, ma subi' un ko alla quinta ripresa. Si ritiro' temporaneamente per rientrare il 3 dicembre 1981 a Chicago contro Floyd Cummings. Il match termino' con un pareggio e dopo l'incontro Frazier decise di appendere definitivamente i guanti al chiodo. Si ritiro' con un record di 32 vittorie (27 prima del limite), 4 sconfitte e 1 pareggio (vinse il 73% dei suoi incontri per ko, Ali sui e' fermato al 60). Dopo il ritiro apri' una palestra a Filadelfia (nella scena del mattatoio nel suo 'Rocky' Stallone si e' ispirato agli allenamenti di Frazier), ma ebbe anche problemi con la giustizia (fu anche arrestato per aver picchiato la compagna). Nel 2004 sua figlia Jacqui sali' sul ring contro la figlia di Ali, Laila. Invecchio' male e anche la fortuna gli volto' le spalle. Gli ultimi anni furono di nuovo una sofferenza, fini' quasi sul lastrico.

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