Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Antonio Azzollini, dalla tensione alla strette di mano

Antonio Azzollini, dalla tensione alla strette di mano

Da tensione a sollievo, il lungo giorno di Antonio. "Fiducia in miei argomentazioni, una calunnia frase su suore"

30 luglio 2015, 13:30

Redazione ANSA

ANSACheck

Antonio Azzollini - RIPRODUZIONE RISERVATA

Antonio Azzollini - RIPRODUZIONE RISERVATA
Antonio Azzollini - RIPRODUZIONE RISERVATA

Di Michele Esposito

La notte semi-insonne, passata a "riflettere da solo", all'hotel Nazionale, a due passi da quel palazzo che avrebbe potuto togliergli la libertà. Poi, il voto dell'Aula di Palazzo Madama, con il 'no' all'autorizzazione all'arresto rovescia tutto, trasformando la tensione in sollievo. La lunga giornata di Antonio Azzollini si conclude così, con gli occhi lucidi e le parole di soddisfazione ribadite come un 'mantra' ai giornalisti che lo circondano al Senato. Subito dopo il voto dell'Assemblea, Azzollini va infatti nella 'sua' commissione Bilancio, forse per cercare di rispondere alle telefonate di congratulazioni che di lì a poco sarebbero arrivate. Non ne ha il tempo. I cronisti lo attorniano, tempestandolo di domande. E lui, cauto ma commosso, risponde che sì, "è soddisfatto" e che a suo parere l'elemento "determinante" per il quale il voto della Giunta delle Immunità è stato rovesciato è stata "la conoscenza degli atti". Atti che, come spiegato dallo stesso senatore in Aula, contengono "ricostruzioni difficili da poter ritenere anche solo logiche", laddove nei suoi confronti "c'è solo "fumus persecutionis integrato a sufficienza". E poi c'è quella presunta frase - bollata dal senatore come "calunnia" - rivolta alle suore della Divina Provvidenza, riferita da quei due testi nei confronti del quale Azzollini non esclude di poter agire legalmente, se i suoi legali lo riterranno. Ma nel giorno del 'no' al suo arresto, per il senatore, c'è soprattutto il sollievo.

"Ho cenato con tonno scottato e asparagi, poi ho dormito poco, ma tranquillo. Io sono abituato a fare il mio dovere", è l'affresco che Azzollini fa della sua vigilia, infarcendolo con diverse digressioni, come quella sul libro che sta leggendo in questi giorni, un volume di Andrea Carobene dal titolo "Diario di un monaco del XXI secolo, fisico e certosino". O come l'ammissione che, da quando l'ordinanza di arresto è giunta a Palazzo Madama, lui porta sempre con sé il fascicolo originale degli atti. Poche, invece, le valutazioni politiche, a partire da quelle che hanno portato il Pd a votare secondo libertà di coscienza, con il risultato di 189 no e 17 astenuti in Aula. "Non me lo aspettavo, ma avevo fiducia nelle mie argomentazioni", spiega il senatore prima di andare a pranzo con il capogruppo Renato Schifani, tra gli 'artefici' - si sottolinea in ambienti centristi - della strategia che ha portato al 'no' ad un arresto sul quale, nelle settimane scorse, anche tra gli alfaniani si erano registrate tensioni. Mentre sulla lettera di ieri del capogruppo Pd Luigi Zanda, che chiedeva di votare secondo coscienza, Azzollini si limita a dire che "ha fatto bene", ma non assicura che lo chiamerà per ringraziarlo. Sono altre, le telefonate che arrivano a frotte. "I tanti amici di Molfetta", spiega Azzollini prima di andarsene con una punta di orgoglio. Tornare presidente della Bilancio? "Io resto dimesso" ma, a settembre, "decideranno i gruppi", è il suo arrivederci.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza